Tempo del Creato
Nel 2015 i cento novantatré paesi membri dell’ONU hanno sottoscritto 17 obbiettivi da raggiungere entro il 2030. Tale accordo prende il nome di Agenda 2030. Anche il mondo religioso è sensibile a questi 17 punti.

Il corso si terrà in presenza: sarà suddiviso, per un totale di 6 ore, tra le relazioni della mattina e il laboratorio del pomeriggio quando a fronte di alcuni esemplari si approfondirà il come riconoscere le tecniche della stampa, il loro supporto e proporrà l’analisi di alcuni casi di degrado con gli interventi per la corretta conservazione. Verrà presentato il quadro culturale della stamperia. Ampio spazio sarà riservato a temi storici come pure all’esame tecnico delle stampe.
La partecipazione è libera, ma si richiede l’iscrizione, da inviare a biblioteca@seminario-udine.it. Si può partecipare alla sessione della mattina come pure a tutte e due. Il laboratorio è accessibile alle prime 12 persone iscritte che avranno contestualmente specificato l’adesione al laboratorio stesso; il che comporta anche la loro partecipazione alla sessione della mattina.
Accoglienza e saluti mons. Sandro Piussi, Direttore della Biblioteca e delegato ai beni culturali dell’Arcidiocesi di Udine
La conservazione in archivi, biblioteche, musei di un patrimonio trasversale
Luca Caburlotto, Soprintendente archivistico del Friuli Venezia Giulia
La stampa di traduzione: fortuna e polemiche nella metà del Settecento
Paolo Pastres, Deputazione di Storia Patria per il Friuli
Venezia: laboratorio grafico tra Sette-Ottocento
Angela Munari, Fondazione Querini Stampalia Venezia
Il nucleo dell’editoria artistica della Biblioteca del Seminario: il Fondo Cernazai
Carla Pederoda, Biblioteca del Seminario di Udine
La Biblioteca Florio e le sue stampe: progetti e corsi di aggiornamento
Pier Giorgio Sclippa, Università degli Studi di Udine
La pratica della stampa ottocentesca e le sue origini: esempi e laboratorio per catalogatori e non solo
Adriano Macchitella, Centro Studi e Restauro di Gorizia
Il laboratorio pomeridiano è per un massimo di 12 persone, indirizzato principalmente a coloro che lavorano su e con questi materiali e che intendono acquisire maggior padronanza della materia. Il docente approfondirà tramite esemplari come riconoscere le tecniche della stampa, il supporto, proporrà l’analisi di alcuni casi di degrado, gli interventi necessari da richiedere e la loro corretta conservazione.
Il volume della collana di “Fonti per la storia della Chiesa in Friuli. Serie moderna e contemporanea” dell’Istituto Pio Paschini, edito da Forum, porta per la prima volta alla luce, nella sua integrità, la relazione che il vescovo friulano Leone Giovanni Battista Nigris, delegato apostolico dell’Albania, scrisse per la Segreteria di Stato Vaticano al termine della seconda guerra mondiale.
Il libro di Valerio Formentini racconta l’arte dello scalpellino-scultore Celestino Pochero (1865-1942), nativo di Magnanins di Rigolato, che lavorò anche in Svizzera.
In un’atmosfera amichevole e colloquiale, tra la storica Gabriella Bucco e l’Autore, saranno presentate al pubblico le opere dell’artista prodotte in Friuli e fin ad ora rintracciate: monumenti ai caduti e statue prevalentemente a carattere religioso, come quella di san Paolino d’Aquileia, posta all’ingresso del Seminario di Castellerio.
La conversazione è spunto anche per evidenziare la necessità di ulteriori ricerche su lapicidi e scultori della Carnia tra Ottocento e Novecento.
Nel 1849, ultimati i lavori per la costruzione ex novo del Seminario di Udine, il cardinale friulano Fabio Maria Asquini di Fagagna, prefetto della Congregazione Romana delle sante indulgenze, inviava su richiesta del vescovo Emmanuele Lodi le reliquie del martire romano San Faustino.
Da quel momento il Seminario fu sotto la protezione del Santo fanciullo, a cui venne dedicato un altare nella chiesa del Seminario stesso.
La Biblioteca del Seminario Arcivescovile offre l’occasione di visitare la chiesa ed ascoltare la storia della venerazione del Santo e della sua raffigurazione.
Il cuore non solo al centro del corpo umano, luogo degli affetti e della vita, ma anche sorgente pulsante della comunicazione interpersonale. Lo ricorda Papa Francesco, che nei messaggi delle ultime Giornate mondiali delle Comunicazioni sociali ha indicato il cuore quale singolare “centro nevralgico” per la comunicazione ecclesiale e non. «Parlare con il cuore» sarà anche il titolo del convegno che l’Arcidiocesi di Udine (in particolare l’Ufficio per la pastorale delle Comunicazioni sociali) proporrà venerdì 26 maggio in seminario a Castellerio, un momento formativo dedicato a chi – professionisti e volontari – si occupa di comunicazione. Anche nella Chiesa.
Il convegno si aprirà alle 15.30 con i consueti saluti di rito, primo fra tutti quello dell’arcivescovo mons. Mazzocato. A seguire, Fabio Bolzetta (nella foto in basso) – giornalista di TV2000 e presidente dell’associazione WeCa, Web Cattolici – offrirà il suo intervento sul tema «Parlare con il cuore: esiste uno “stile cristiano” di comunicazione?». Nella seconda parte del pomeriggio ci sarà spazio per la condivisione di tre buone pratiche dalle Collaborazioni pastorali, riguardanti lo sviluppo di uno specifico progetto digitale, l’evoluzione di un bollettino parrocchiale e la diffusione del settimanale diocesano. Un intervento finale traccerà le linee operative dello sviluppo dell’ambito Cultura e comunicazione nelle Collaborazioni pastorali. Chi desidera, infine, potrà fermarsi a cena nei locali del seminario.
Il convegno è aperto a tutte le persone interessate. Particolarmente invitati sono gli operatori pastorali dell’ambito Cultura e comunicazione: referenti dell’ambito, redattori di bollettini parrocchiali, curatori di siti web o social media ecclesiali, diffusori del settimanale diocesano, membri dei gruppi culturali parrocchiali, eccetera. Particolarmente invitati anche i sacerdoti e i direttori dei Consigli pastorali di Collaborazione. L’evento è aperto anche a giornalisti, i quali – grazie alla collaborazione dell’Ordine dei giornalisti del FVG – possono ottenere quattro crediti formativi.
La partecipazione al convegno è gratuita, previa iscrizione on-line da effettuarsi entro il 22 maggio sul sito www.comunicazionisociali.diocesiudine.it. Solo a chi si fermerà a cena è chiesto un contributo spese. Ai giornalisti è richiesta anche l’iscrizione su www.formazionegiornalisti.it, fino all’esaurimento dei posti.
In quell’occasione si ripercorrerà la storia del sepolcro aquileiese aggiornata alle nuove ricerche.
L’Edicola circolare, singolare per forma, raffinata per i marmi e armoniosa nello stile e per le proporzioni, è situata presso l’ingresso della basilica di Aquileia.
Si tratta di una tra le più antiche copie architettoniche che in Europa fin dalla tarda antichità s’ispirarono al Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Fu certamente ideata e fatta edificare dal patriarca Poppone per la ristrutturata basilica, dedicata nel 1031, giubileo della Redenzione.
Il Santo Sepolcro fu per la prima volta nominato nel 1077.
La copia aquileiese sembra avere qualcosa di speciale e denotare alcune stringenti affinità con il suo modello.