Curiosità in biblioteca

Feste mobili del calendario liturgico del 1823 dell'Arcidiocesi di Udine

Ordo divini officii persolvendi et sacrosancti missae sacrificii peragendi juxta ritum Sanctae Cathedralis Eccl. Utinensis ..., 1822

Un po' di mitologia con i frontespizi della biblioteca

Parche

 

 

 

 

Benedicti de Acoltis Aretini De bello a Christianis contra barbaros gesto pro Christi sepulchro et Iudæa recuperandis. lib. 4, Venetijs, per Bernardinum Venetum de Vitalibus, 1532, [4], 63, [1] carte ; 4°

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Parche = sono le tre figure mitologiche greco-latino che presiedevano al destino degli uomini tramite la tessitura del filo della vita.
Figlie di Giove e Temi oppure, secondo il poeta greco Esiodo (nato verso la fine VIII sec. a.C.), figlie della Notte. Originariamente era una sola divinità che presiedeva alla nascita.
Solitamente sono rappresentate nell’iconografia più comune da tre vecchie filatrici, qui hanno età diverse.
Cloto, la più giovane delle sorelle è la “filatrice” della vita e tiene la rocca, Lachesi la “distributrice” regge il fuso e avvolge il filo all’aspo fissando la sorte dell’uomo e Atropo “l’inflessibile” ne stabilisce la morte tagliando il filo con le forbici.

14 febbraio San Valentino. Un ricordo a Udine con i nostri frontespizi

Nella storia della Chiesa molti furono i santi con il nome Valentino, tra quelli più noti passio e leggende ricordano per il 14 febbraio: San Valentino vescovo di Terni, nato nel 176 d.C.; e un presbitero romano che la tradizione vuole vissuto al tempo dell’imperatore Claudio il Gotico (268-270).

Da recenti studi si ritiene che l’identificazione del santo con la giornata degli innamorati sia da attribuirsi a Geoffrey Chaucer (Londra, 1340-45 ca.-1400) che scrisse (forse nel 1382) in onore delle nozze tra Riccardo II e Anna di Boemia, un poema Il Parlamento degli Uccelli (The Parliament of fowls), nel quale associò a San Valentino il giorno in cui si accoppiano gli uccelli. Chaucer si riferiva però a Valentino vescovo di Genova (IV secolo), la cui festa cadeva originariamente il 2 maggio. Pochi anni dopo la festa degli innamorati venne riportata al martirio del vescovo di Terni, 14 febbraio, per la sua importanza come taumaturgo, tradizione che ancora oggi si tramanda.

Nei corsi dei secoli tra leggende, documenti e devozioni, che spesso favorirono confusione di identificazione, il culto di san Valentino si estese in tutt’Europa e oltre, raggiungendo anche la nostra regione, nella quale prevalse la venerazione del santo presule romano.

Nel 1666 a Udine vennero pubblicati due operette in occasione di reliquie, attribuite al Valentino presule, traslate da Roma nella chiesa di san Valentino, costruita un secolo prima in sostituzione di un oratorio trecentesco dalla famiglia de’ Valentinis.

Tutt’ora è famosa la festa di san Valentino in borgo Pracchiuso, viene fatta risalire al XVII secolo.

 

Bibliografia essenziale:

G. Cassio, E. D'Angelo (a cura di), San Valentino. Il profilo e l'immagine, Roma, Campisano, 2022.

L. Giuliani (a cura di), San Valentino in borgo Pracchiuso a Udine. Piccola guida storico-artistica, Milano, Bianca e volta edizioni, 2022.