Estratto dal bollettino della parrocchia di S. Pietro Apostolo di Fusea di Tolmezzo, 1977.
Chiusura per le festività pasquali 2023
In occasione delle festività pasquali la biblioteca resterà chiusa Venerdì Santo, 7 aprile. Auguri di buona Pasqua.

Estratto dal bollettino della parrocchia di S. Pietro Apostolo di Fusea di Tolmezzo, 1977.
Nel Palazzo Patriarcale, sede del Museo Diocesano, visse tanti anni fa un patriarca di nome Dionisio Delfino. Secondo voi un personaggio dal cognome Delfino quale stemma avrà mai scelto? Lo scopriremo insieme a Mariarita Ricchizzi che ci condurrà in una caccia allo stemma misterioso. Il percorso terminerà nel laboratorio dove anche noi proveremo a creare uno stemma da regalare al nostro papà. Pensiamo alle sue passioni e alle sue attitudini, così saremo in grado di scegliere i simboli più adatti per farlo sentire importante al pari dei patriarchi e dei principi di un tempo!
Nella storia della Chiesa molti furono i santi con il nome Valentino, tra quelli più noti passio e leggende ricordano per il 14 febbraio: San Valentino vescovo di Terni, nato nel 176 d.C.; e un presbitero romano che la tradizione vuole vissuto al tempo dell’imperatore Claudio il Gotico (268-270).
Da recenti studi si ritiene che l’identificazione del santo con la giornata degli innamorati sia da attribuirsi a Geoffrey Chaucer (Londra, 1340-45 ca.-1400) che scrisse (forse nel 1382) in onore delle nozze tra Riccardo II e Anna di Boemia, un poema Il Parlamento degli Uccelli (The Parliament of fowls), nel quale associò a San Valentino il giorno in cui si accoppiano gli uccelli. Chaucer si riferiva però a Valentino vescovo di Genova (IV secolo), la cui festa cadeva originariamente il 2 maggio. Pochi anni dopo la festa degli innamorati venne riportata al martirio del vescovo di Terni, 14 febbraio, per la sua importanza come taumaturgo, tradizione che ancora oggi si tramanda.
Nei corsi dei secoli tra leggende, documenti e devozioni, che spesso favorirono confusione di identificazione, il culto di san Valentino si estese in tutt’Europa e oltre, raggiungendo anche la nostra regione, nella quale prevalse la venerazione del santo presule romano.
Nel 1666 a Udine vennero pubblicati due operette in occasione di reliquie, attribuite al Valentino presule, traslate da Roma nella chiesa di san Valentino, costruita un secolo prima in sostituzione di un oratorio trecentesco dalla famiglia de’ Valentinis.
Tutt’ora è famosa la festa di san Valentino in borgo Pracchiuso, viene fatta risalire al XVII secolo.
Bibliografia essenziale:
Una eccezionale testimonianza della fortuna goduta da Canova, mentre era in vita, è rappresentata dalla serie di incisioni edite nel 1817 dal libraio romano Luigi Scheri, in cui sono illustrati i principali esiti della sua attività e la divulgavano.
I contemporanei ne ammirarono quindi l’abilità e amarono la produzione, tanto ampia e affascinante, anche per mezzo della enorme serie di queste stampe che mostrano le sculture del maestro in tutta la loro “neoclassica” bellezza, in alcuni casi proponendo diversi punti di vista della medesima scultura, alla ricerca di una illusionistica tridimensionalità.
Don Federico Grosso dedica l’incontro per contestualizzare storicamente il Concilio, nel succedersi di mutamenti culturali, per capire il contributo dei teologi e la loro eredità e gli aspetti dell’apertura ecumenica e interreligiosa che quest’assemblea produsse.
E non possiamo dimenticare che l’unico scritto di autore contemporaneo che i Padri conciliari citarono nella “Costituzione sulla Chiesa e il mondo contemporaneo”, la Gaudium et spes, al capitolo II, n. 36, per supportare, nel rapporto tra scienza e fede, i diritti alla ricerca scientifica, fu la Vita di Galileo Galilei studio del nostro storico conterraneo mons. Pio Paschini, allora rettore dell’Università del Laterano.
Mercoledì 14 dicembre, ore 18.00, presso la Biblioteca seminario Arcivescovile di Udine, via Ellero, 3 (secondo cortile).