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DIE ÄLTEREN URKUNDEN DES DOMKAPITELS ZU AQUILEIA UND DES KLOSTERS BELIGNA (BIS 1250). Venerdì 27 giugno 2025, ore 17.00

E' con piacere che condividiamo questo evento. Al Patriarcato di Aquileia l’Accademia Austriaca delle Scienze ha dedicato una collana di “Fonti” curata dal Prof. Reinhard Härtel dell’Università di Graz, di cui ora esce il quarto volume che sarà presentato presso il Palazzo Antonini Mangilli del Torso (sede del CISM) in piazza Garibaldi, 19.

Il libro presenta in edizione critica circa duecento documenti relativi al Capitolo di Aquileia e anteriori alla metà del XIII secolo conservati perlopiù negli Archivi storici della diocesi di Udine, che assieme a quella di Gorizia è l’erede dell’antico Patriarcato. Ai documenti del Capitolo se ne aggiungono alcuni altri provenienti dal monastero di San Martino della Beligna e poi incorporati nel Capitolo medesimo.

Con la partecipazione di S.E. Mons. Riccardo Lamba, Arcivescovo di Udine.

Intervengono: Prof. Reinhard Härtel (Università di Graz); prof.ssa Laura Pani (Università degli Studi di Udine); prof.ssa Elisabetta Scarton (Università degli Studi di Udine).

 

Nell’occasione sarà illustrato il progetto promosso dall’Istituto Pio Paschini: TOPOGRAFIA STORICA DEL PATRIARCATO DI AQUILEIA, a cura del Prof. Gabriele Zanello (Università degli Studi di Udine).


All’ombra di Canova. Le celebrazioni canoviane a Udine nel 1823. Martedì 24 giugno ore 18.00

Far conoscere la propria città ai suoi cittadini e a chi vorrebbe apprendere aspetti particolari di Udine facendo parlare documenti significativi e rari è uno dei compiti della nostra Biblioteca. Con martedì 24 giugno parleremo di Antonio Canova e del tributo che Udine gli diede nel 1823 in onore della sua morte, attraverso una serie di testimonianze figurative e letterarie tutt’altro che trascurabili. Nel narrare questo straordinario evento, Paolo Pastres, della Deputazione di Storia Patria per il Friuli, spiegherà anche una selezione delle 71 incisioni originali possedute dalla Biblioteca che mostrando le sculture del maestro in tutta la loro “neoclassica” bellezza e che fanno parte della famosa serie di incisioni edite nel 1817 dal libraio romano Luigi Scheri, punto di riferimento italiano per i collezionisti del periodo.

Una conferenza con l’esposizione di una selezione di stampe canoviane per una collaborazione tra la Biblioteca del Seminario Arcivescovile di Udine e la Deputazione di Storia Patria per il Friuli nell’ambito del progetto Identità Culturale del Friuli.

 

Nell’aprile del 1823 Udine tributò grandi onori ad Antonio Canova, morto nell’ottobre precedente, organizzando una serie di cerimonie, civili e religiose, che celebravano la figura del grande scultore.

A tali eventi Paolo Pastres ha dedicato un piccolo volume, All’ombra di Canova. Le celebrazioni canoviane a Udine nel 1823, edito dalla Deputazione di Storia Patria per il Friuli, nel quale sono ricostruiti i rapporti che Canova ebbe con l’ambiente friulano, specialmente l’udinese, e l’intenso programma delle celebrazioni del 1823, individuando i protagonisti di quei momenti.

Alle cerimonie prese parte l’élite culturale cittadina, in sintonia con le locali autorità civili e religiose, esibendo attaccamento alla memoria canoviana e insieme orgoglio civico.

In effetti, quanto fu organizzato a Udine risulta di notevole interesse, perché rappresentò l’omaggio ad un artista che con le sue opere aveva emozionato il Mondo intero ed era al centro di un autentico culto del bello, oltre ad essere ritenuto un simbolo dell’identità nazionale. Perciò, artisti, letterati e musicisti diedero origine a manifestazioni in ricordo dello scomparso Canova dedicandogli monumenti effimeri, raccolte poetiche, ritratti, incisioni, medaglie e componimenti musicali, dimostrando l’attaccamento di Udine nei confronti della sua memoria e del simbolo che ormai rappresentava.

Solo cercando di calarci in quelle atmosfere potremmo comprendere l’autentico dolore seguito alla morte di Canova, che si rispecchiò sulle cerimonie udinesi, fondendosi anche con sentimenti politici.

Rievocare, dopo due secoli, quel clima e quelle iniziative ci restituisce vicende che, per quanto lontane, fanno parte integrante della storia di Udine e hanno lasciato testimonianze figurative e letterarie in grado di offrirci uno sguardo inedito sulla cultura friulana d’inizio Ottocento,

Di tutto ciò parlerà Paolo Pastres e per l’occasione sarà possibile ammirare una eccezionale testimonianza della fortuna goduta da Canova mentre era in vita: una selezione delle 71 incisioni possedute dalla Biblioteca che mostrando le sculture del maestro in tutta la loro “neoclassica” bellezza e che fanno parte della famosa serie di incisioni edite nel 1817 dal libraio romano Luigi Scheri, in cui sono illustrati i principali esiti della sua attività e della sua divulgazione.


«Disarmare le parole per comunicare Speranza». Convegno sull’importanza della comunicazione per la pace. Sabato 24 maggio, dalle 9.00

«Disarmare le parole per comunicare Speranza», è il convegno annuale diocesano in occasione della prossima Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali 2025 (GMCS) che si terrà sabato 24 maggio, dalle 9.00 al primo pomeriggio, presso il centro culturale diocesano “Paolino d’Aquileia” di via Treppo 5/B, a Udine.

Un evento che vede la partecipazione anche della Biblioteca del Seminario

Il titolo prende spunto dal messaggio «Condividete con mitezza la speranza che sta nei vostri cuori» che Papa Francesco ha consegnato ad inizio anno alla Chiesa. Una riflessione profonda sulla necessità di un cambiamento nel modo in cui comunichiamo e interagiamo tra noi e tra noi e l’ambiente.

Le parole possono essere potenti e se usate in modo aggressivo possono ferire e dividere,  «disarmare le parole, per disarmare le menti e disarmare la Terra» è la sfida a cui siamo chiamati per liberarsi da pregiudizi, da paure e fare diventare le parole strumenti di pace e comprensione in una società sempre più connessa e complessa.

Per questi motivi l’arcidiocesi propone una giornata dedicata alle parole e a capire in che modo la comunicazione e l’informazione possono essere veicolo di speranza.

Organizzato dal l’Ufficio diocesano per la pastorale delle Comunicazioni sociali, il convegno sarà aperto dall’arcivescovo di Udine, mons Riccardo Lamba, e vedrà la partecipazione in particolare di Rosy Russo, esperta in comunicazione e formatrice per le più grandi aziende in Italia è la fondatrice di Parole O_Stili, ideatrice di MiAssumo, la prima piattaforma digitale gratuita per l’orientamento.

A chiudere la mattinata una tavola rotonda con don Daniele Antonello (direttore de La Vita Cattolica e Radio Spazio), Elena Bulfone (fondatrice di ProgettoAutismo FVG) e Veronica Rossi (giornalista collaboratrice di Vita).

La partecipazione è libera e gratuita, aperta a tutti. Per chi farà richiesta verrà rilasciato l’attestato di partecipazione.

Per i giornalisti c’è l’assegnazione di 6 crediti formativi deontologici sulla piattaforma formativa a loro dedicata, mentre per tutti gli altri l’iscrizione è on-line sul sito dell’Ufficio per le comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi entro il 22 maggio.

Per maggiori dettagli si veda la pagina dell’ Ufficio diocesano per la pastorale delle Comunicazioni sociali.


L’arcidiocesi di Udine celebra celebra i 1700 anni del Concilio di Nicea. Martedì 20 maggio alle ore 18.00

A distanza di diciassette secoli esatti dal Concilio di Nicea, martedì 20 maggio l'Arcidiocesi di Udine propone un convegno ecumenico alle 18.00 nel centro culturale “Paolino d’Aquileia” di via Treppo 5/B, a Udine, dal titolo «1700 anni dal concilio ecumenico di Nicea, fonte della comune fede cristiana». Ad aprire i lavori sarà l'arcivescovo mons. Riccardo Lamba.

«Generato, non creato, della stessa sostanza del Padre». Queste e altre parole, parte della professione di fede detta, appunto, niceno-costantinopolitana, si pronunciano da millesettecento anni in tutto il mondo cristiano. Giungono direttamente dall’anno 325, quando l’allora imperatore romano Costantino indisse il primo Concilio ecumenico cristiano. La città scelta fu Nicea, a pochi chilometri da Costantinopoli (l’attuale Istanbul, in Turchia).
L’intervento dell’arcivescovo mons. Riccardo Lamba aprirà i lavori assembleari, che proseguiranno poi con l’alternanza di tre voci: S.E. Athenagoras di Terme, vescovo del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli; il pastore Peter Ciaccio della Chiesa Evangelica Metodista di Trieste e il prof. Alessio Persic, docente di patrologia allo Studio teologico interdiocesano e Istituto superiore di Scienze religiose di Gorizia, Udine e Trieste. A moderare l’incontro sarà il diacono Marco Soranzo, responsabile del Servizio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso dell’Arcidiocesi di Udine, realtà che promuove il convegno. La partecipazione è libera e gratuita.
 


Diverse, ma fiori dello stesso giardino. Lunedì 19 maggio 2025 – ore 18.00

Nell’ambito della rassegna La Notte dei Lettori 2025, festival organizzato dal comune di Udine che anima la città dal 28 aprile al 31 maggio, quest’anno dal tema “Generazioni,” la biblioteca vuole proporre spunti di riflessione tra generazioni e culture diverse attraverso le esperienze delle Suore della Provvidenza, congregazione fondata a Udine nel 1837 da San Luigi Scrosoppi, che oggi conta ben 630 sorelle in 78 case in tutto il mondo.

Generazioni, culture, pensieri, abitudini differenti si confrontano dunque quotidianamente nell’accoglienza cristiana e nella pace. Il racconto  delle esperienze di alcune figlie di padre Scrosoppi, sorelle di nazioni diverse unite dalla regola di vita comunitaria, la cui missione è rivolta a vari popoli del mondo, diventa occasione di dialogo. Vi aspettiamo.

 

Lunedì 19 maggio 2025 – ore 18.00
Biblioteca del Seminario arcivescovile di Udine

viale Ungheria 18 o via Ellero 3, Udine

 


Tornâ cu la int: popolo, clero e vescovo alla vigilia dell’Orcolât. Venerdì 16 maggio 2025, ore 17.30.

In occasione della “Settimana della Cultura Friulana” la Biblioteca del Seminario, con la Facoltà Teologica del Triveneto a Padova, con l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “santi Ermagora e Fortunato” delle diocesi di Gorizia, Trieste e Udine e con lo Studio Teologico Interdiocesano Trieste-Gorizia-Udine, propone una riflessione su come fu vissuta la ricostruzione postbellica di un popolo e della sua Chiesa.

Tornâ cu la int, “ritornare con la gente” è il programma che dagli anni ’50 dette impronta e finalità alla ricostruzione, a cui si mise mano dopo il secondo conflitto mondiale.
Lo scenario è quello di una Regione periferica in Italia che va ricostruendosi, rilanciata dal miracolo economico, ma messa in discussione dagli indirizzi socio-culturali ed ecclesiali degli anni ’60 e ’70.
E’ il movimento per il risveglio dell’identità culturale del popolo friulano a connotare le vicende della Regione come dell’arcidiocesi di Udine, e che raggiungerà il suo acme al tempo del terremoto nel 1976.

Protagonisti ne furono friulani illuminati e intraprendenti anche tra il vivace clero diocesano, senza dimenticare il padovano Alfredo Battisti, arcivescovo della diocesi di Udine dal 1972.

Andrea Bresolin, che ne di questa stimolante pagina di storia ne ha fatto oggetto di ricerca per la tesi di licenza in Teologia Spirituale della Facoltà Teologica del Triveneto di Padova, ne delineerà eventi e i gangli fondamentali.
L’intento, a partire dalla lettura e dal commento di alcuni testi significativi, in italiano e in friulano, sarà quello di favorire nell’uditorio dialogo e confronto.
Precede all’intervento l’introduzione del relatore della tesi, don Federico Grosso, direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose.
Vi aspettiamo presso la Sala lettura della Biblioteca, viale Ungheria, 18 oppure via Ellero, 3, secondo cortile.