Nella storia della Chiesa molti furono i santi con il nome Valentino, tra quelli più noti passio e leggende ricordano per il 14 febbraio: San Valentino vescovo di Terni, nato nel 176 d.C.; e un presbitero romano che la tradizione vuole vissuto al tempo dell’imperatore Claudio il Gotico (268-270).
Da recenti studi si ritiene che l’identificazione del santo con la giornata degli innamorati sia da attribuirsi a Geoffrey Chaucer (Londra, 1340-45 ca.-1400) che scrisse (forse nel 1382) in onore delle nozze tra Riccardo II e Anna di Boemia, un poema Il Parlamento degli Uccelli (The Parliament of fowls), nel quale associò a San Valentino il giorno in cui si accoppiano gli uccelli. Chaucer si riferiva però a Valentino vescovo di Genova (IV secolo), la cui festa cadeva originariamente il 2 maggio. Pochi anni dopo la festa degli innamorati venne riportata al martirio del vescovo di Terni, 14 febbraio, per la sua importanza come taumaturgo, tradizione che ancora oggi si tramanda.
Nei corsi dei secoli tra leggende, documenti e devozioni, che spesso favorirono confusione di identificazione, il culto di san Valentino si estese in tutt’Europa e oltre, raggiungendo anche la nostra regione, nella quale prevalse la venerazione del santo presule romano.
Nel 1666 a Udine vennero pubblicati due operette in occasione di reliquie, attribuite al Valentino presule, traslate da Roma nella chiesa di san Valentino, costruita un secolo prima in sostituzione di un oratorio trecentesco dalla famiglia de’ Valentinis.
Tutt’ora è famosa la festa di san Valentino in borgo Pracchiuso, viene fatta risalire al XVII secolo.
Bibliografia essenziale:
- G. Cassio, E. D’Angelo (a cura di), San Valentino. Il profilo e l’immagine, Roma, Campisano, 2022.
- L. Giuliani (a cura di), San Valentino in borgo Pracchiuso a Udine. Piccola guida storico-artistica, Milano, Bianca e volta edizioni, 2022.